Matteo Mazzini
1 Luglio, 2025
In data 30/06/2025 la Regione Emilia Romagna ha pubblicato la propria Ordinanza n. 150 avente per oggetto “Misure di prevenzione per attività lavorativa in condizioni di esposizione prolungata al sole”
Tale atto dispone, a partire dal 02/07/2025 e fino al 15/09/2025, il divieto di di lavoro in condizioni di esposizione prolungata al sole, dalle ore 12.30 alle ore 16.00, nei settori agricolo e florovivaistico, nei cantieri edili ed affini, nonché nei piazzali della logistica (limitatamente ai destinati in via esclusiva e permanente al deposito merci, con esclusione delle pertinenze dei magazzini coperti), ad ogni lavoratrice e lavoratore non rilevando differenze di ruoli, inquadramento e applicazione contrattuale, nei giorni e nelle aree in cui la mappa del rischio pubblicata sul sito internet http://www.worklimate.it/scelta-mappa/sole-attivita-fisica-alta/ riferita a: “lavoratori esposti al sole” con “attività fisica intensa” ore 12.00, segnala un livello di rischio “ALTO”.
L’obiettivo del provvedimento è quello di tutelare la salute delle lavoratrici e dei lavoratori che operano essenzialmente all’aperto, senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura, riducendo l’impatto dello stress termico ambientale e il rischio di colpi di calore.
L’ordinanza è pubblicata sul sito della Regione Emilia-Romagna al link https://www.regione.emilia-romagna.it/stop-al-lavoro-in-condizioni-di-caldo-estremo (dove è possibile scaricarla e dove saranno pubblicate tutte le ulteriori informazioni).
Si ricorda che la mancata osservanza degli obblighi di cui alla sopra citata Ordinanza, comporta le sanzioni come per legge (art.650 c.p.) se il fatto non costituisce più grave reato.
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha inoltre approvato nei giorni scorsi le nuove linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare. Tale documento si rende utile in quanto, come ben noto, lavorare in condizioni di calore estremo non solo porta a rischi di patologie da calore, ma può accrescere il rischio di infortuni dovuti alla stanchezza e alla mancanza di concentrazione, può incidere sui livelli di produttività e temperature più elevate possono avere un impatto su alcuni materiali e attrezzature, o su sostanze chimiche presenti nell’ambiente di lavoro.
Con queste linee di indirizzo la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sottolinea il ruolo del datore di lavoro che è tenuto alla gestione anche dei rischi connessi al microclima e alla radiazione solare attraverso il consolidato processo della valutazione dei rischi, passando per la individuazione delle misure di prevenzione e puntando ad un miglioramento continuo attraverso il controllo della efficacia, tenendo conto in particolare delle persone maggiormente sensibili.
Le attività a rischio in questo periodo dell’anno sono molteplici, anche in contesti apparentemente non soggetti; si ritiene troppo spesso che il rischio sia esclusivo per i lavoratori che svolgono le proprie attività all’aperto, ma è bene sottolineare che il rischio da radiazione solare è presente solo negli ambienti outdoor, mentre il rischio da calore può essere presente anche negli ambienti indoor quando non possono essere messe in atto misure di mitigazione (es. ambienti opportunamente isolati e climatizzati) e le condizioni termiche siano influenzate dalle condizioni meteoclimatiche esterne o presentino un layout non favorevole al raggiungimento di una situazione di comfort.
Le linee di indirizzo possono essere utilizzate in tutti i settori merceologici nei quali sia prevedibile il rischio dovuto ad esposizione a elevate temperature e esposizione alla radiazione solare; sono tuttavia riportate alcune indicazioni specifiche per vari comparti (agricoltura, edilizia e logistica) per i quali vengono fornite apposite check list di autovalutazione.