Matteo Mazzini
4 Agosto, 2022
In considerazione del fatto che i fenomeni climatici estremi determinano una riduzione della garanzia di salute e sicurezza su lavoro, con aumento della probabilità di infortunio, Inail e Inps hanno illustrato le iniziative promosse a sostegno dei lavoratori e delle aziende per la gestione dello stress termico, a causa delle temperature record raggiunte durante questa estate. L’impatto delle temperature può essere infatti estremamente rischioso, in particolare per i lavoratori che svolgono la propria attività all’aperto (es. addetti del settore agricolo e dell’edilizia) o in luoghi al chiuso in cui non è possibile conseguire condizioni di confort. INAIL ha così pubblicato una guida informativa per la gestione di tale rischio, realizzata nell’ambito del progetto Worklimate; in essa è presente anche un decalogo per la gestione del rischio termico (designazione di un responsabile che sovraintenda al piano di sorveglianza, formazione lavoratori, strategie di prevenzione, riorganizzazione dei turbi di lavoro, pianificazione della risposta alle emergenze).
Per quanto riguarda il riconoscimento della cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa dovute al caldo eccessivo, l’Inps chiarisce che l’azienda può “invocare” la causale “eventi meteo”, dove sono considerate “elevate” le temperature superiori ai 35°C.
Nella domanda di Cigo e nella relazione tecnica allegata, l’azienda è tenuta ad indicare solamente le giornate di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa ed a specificare il tipo di lavorazione in atto nelle medesime giornate.
L’Inps riconosce la Cigo in tutti i casi in cui il responsabile della sicurezza dell’azienda ritenga che sussistano “rischi o pericoli per la sicurezza e la salute dei lavoratori” per cui sia necessario disporre la sospensione delle lavorazioni.